forèsto agg.– Di luogo, remoto, selvatico, disabitato, estraneo.

FILOSOFIA

La sensazione del sentirsi estranei ad una certa idea di agricoltura e di senso di dovere nei confronti della pianta, dell’ecosistema che ci circonda.
Stranieri rispetto ad uno stile di vita ,lontani da muri e cemento, abbiamo trovato la nostra casa in tutto ciò che possiamo imparare dalla pianta ed il suo legame con il territorio.
La scelta è stata chiara e determinata, spinta da motivazioni al di là della razionalità e dell’imprenditoria.

Il diventare contadini oggigiorno è molto più un intuizione.
Una disinteressata sensazione che sia una delle poche strade da percorrere per avere un senso di comunità, redenzione e per poter ripagare la natura con la sola cosa che chiede in cambio: la sua protezione.

L’approccio pratico a questa agricoltura circolare , sebbene faticoso , è piuttosto semplice. Non facciamo altro che assecondare l’equilibrio a cui già assistiamo, chiudendo il ciclo di creazione e distruzione della vita biologia all’interno del nostro ecosistema.

Facciamo uso della scienza e tecnologia del buon senso, mantenendo un approccio sperimentale; cercando di capire di anno in anno e da vigna a vigna quale tipo di intervento sia di maggiore efficacia e di minore impatto. Egualmente in cantina: l’uso delle nuove pompe e macchinari piuttosto che interventi sintetici nel vino. Nello sforzo di non vanificare tutto quello che la terra ci ha dato, e noi chiesto, durante l’anno.